Grazie all’analisi satellitare un gruppo di studiosi italiani riesce a datare al VI secolo d. C. le straordinarie opere idriche di una civiltà fiorita nel deserto in condizioni estreme
di Elisabetta Curzel
Nuovi elementi illuminano Nasca, in Perù, area cerimoniale tra le più famose al mondo: dall’analisi delle immagini satellitari, effettuata da un’équipe di scienziati italiani, emerge una stretta correlazione tra i pozzi spiraloidi della zona, la distribuzione degli antichi insediamenti, e i percorsi che uniscono gli uni agli altri. Situato nel centro-sud del Paese, l’altopiano di Nasca (che dallo scorso anno per legge si scrive con la esse e non più Nazca), una delle aree desertiche più aride del mondo, si estende per un’ottantina di chilometri tra le città di Nasca e di Palpa.
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