Roma - Lucy aveva piedi arcuati come quelli dell'uomo moderno e, con gli ominidi suoi simili si spostava soprattutto camminando o correndo gia' 3,2 milioni di anni fa. E' stato sufficiente un piccolo osso del piede, descritto da Science nell'edizione online, a chiarire un dubbio che da almeno 20 anni divide il mondo scientifico e a spostare indietro di un milione di anni l'epoca in cui gli antenati dell'uomo hanno lasciato gli alberi. La ricerca, condotta dalle universita' del Minnesota e dell'Arizona, scrive una nuova pagina nella storia dell'evoluzione umana e dimostra che nel periodo compreso fra 3,2 e 2,9 milioni di anni fa gli ominidi del genere Australopithecus afarensis, immediati predecessori dell'uomo, non si spostavano attraverso gli alberi ma camminavano eretti. ''Sapere che Lucy e i suoi parenti avevano i piedi arcuati cambia molte delle cose che sappiamo su di loro, per esempio dove vivevano, come mangiavano e come evitavano i predatori'', ha detto la coordinatrice della ricerca, l'anatomista Carol Ward, dell'universita' del Missouri. ''Lo sviluppo di piedi arcuati - ha aggiunto - e' stato un cambiamento fondamentale'' e dimostra che ''i nostri antenati avevano definitivamente abbandonato la vita sugli alberi''. Per il paleontologo Lorenzo Rook, dell'universita' di Firenze, la scoperta sposta indietro di un milione di anni l'epoca della transizione dalla vita sugli alberi a quella terrestre. La prima sembra quindi diventare tipica di un ominide piu' antico, l'ardipiteco vissuto circa 4 milioni di anni fa. A risolvere il dilemma che ha fatto discutere i paleontologi fin dal 1973, anno della scoperta dei resti di Lucy, e' un piccolo osso di metatarso, la struttura che collega le dita alla base del piede. Le ossa hanno molte caratteristiche simili a quelle del piede dell'uomo moderno e sono, di conseguenza, molto diverse da quelle degli altri primati. I piedi di Lucy e degli ominidi simili a lei erano abbastanza arcuati e forti da esercitare una pressione sul suolo, ma anche abbastanza flessibili da assorbire degli urti. In sostanza, l'osso fornisce una prova schiacciante del fatto che gia' 3,2 milioni di anni fa i piedi avevano completato il processo di transizione da strutture specializzate nell'afferrare in ''strumenti'' ideali per camminare e correre su due gambe. L'osso, in ottime condizioni, e' stato scoperto in Etiopia, ad Hadar, la localita' chiamata anche ''il sito della prima famiglia'' perche' ospita la piu' ricca concentrazione di fossili di Australopithecus afarensis, con almeno 250 campioni che appartengono ad almeno 17 individui. Per un altro degli autori, William Kimbel, dell'univrsita' dell'Arizona, ''il lavoro che sta proseguendo ad Hadar sta portando alla luce rare parti dello scheletro assolutamente critiche per comprendere come si e' evoluta la nostra specie''.
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